Essere o avere?
(Una questione non solo di grammatica…)
Mi piace, in tutti i cicli di scuola, quando è il momento di introdurre, in grammatica, i verbi essere e avere, proporre ai miei scolari questa riflessione: “MA SECONDO VOI È PIÙ IMPORTANTE IL VERBO ESSERE O AVERE”? Nascono sempre pensieri interessanti… Ed ecco, infatti, di seguito i loro interventi che la studentessa universitaria Giulia, che presta opera di tirocinio nella nostra classe, ha velocemente e fedelmente annotato durante una videolezione nel recente periodo della DIDATTICA A DISTANZA.
D. - Per me è più importante essere, perché se non si è qualcosa noi non esisteremmo.
Z. - Secondo me sono importanti tutti e due, perché se parlassimo soltanto con il verbo essere non ci capiremmo, e se parlassimo solo con il verbo avere... anche in quel caso non ci capiremmo.
C. - Secondo me è più importante il verbo essere, perché se tu hai delle cose che significano qualcosa (vestiti, oggetti, gioielli,...) non è detto che tu sia quella cosa.
R. - Secondo me è più importante avere. Per quanto riguarda quello che ha detto D: non è che non saremmo esistiti, perché il verbo è una parola, non è la vita! Viceversa noi moriremmo se non avessimo acqua e cibo.
S. - E’ più importante essere, perché avere è come se volessimo qualche gioco, è come se fossimo un po’ viziati, come se volessimo sempre qualcosa.
F. - Per me è importante essere un meccanico, quindi per me è più importante essere.
INSEGNANTE - E faresti senza canna da pesca? (Il giorno prima aveva parlato con entusiasmo della sua canna da pesca…).
F. - No... (incerto) Allora è più importante avere.
INSEGNANTE - Quindi?
F. - Per me è difficile decidere.
C. - Puoi dire che per te sono giusti e utili entrambi.
E. - Secondo me sono importanti tutti e due perché ci sono cose positive sia in essere che in avere: essere felici, essere contenti, avere una famiglia, avere tanti amici.
E.E. - Secondo me sono tutti e due importanti: avere una sorella, un cane, un gatto, un figlio… Il verbo essere invece mi fa capire come siamo fatti.
C. - Secondo me la cosa più importante del verbo essere è “essere venuto al mondo”.
A. - Per me è più importante “essere”.
M. - L’uomo ha pensato subito al verbo essere e avere per poter comunicare con gli altri, quindi per me sono importanti tutti e due. Per esempio un figlio poteva dire “ho fame”, oppure “ho sonno”.
A.N. - Per me è più importante essere perché essere ti dice chi sei, invece avere è tutte le cose che hai, è un modo per vantarsi.
R. - Voglio ribattere. Secondo me non è proprio una cosa per vantarsi, perché per esempio il cibo è fondamentale per la vita, quindi avere il cibo non è vantarsi!
D. - Per me davvero non sono importanti, perché sono solo parole, non definiscono la realtà.
C. - Io un po’ sono d’accordo con D., perché lo so che sono solo parole, però queste parole sono “venute al mondo” per servire a qualcosa.
T. - Io non sono proprio d’accordo con D., perché le parole servono. E poi volevo dire che secondo me sono importanti tutti e due perché per il nostro parlare sono fondamentali.
C. - Sono super d’accordo con T.
R. - Io sono d’accordo con D: sono solo parole, servono per il nostro parlare ma non sono fondamentali, tra l’altro ci sono migliaia di parole e mica solo quelle due lì!
T. - Secondo me quelle parole sono importanti perché se tu non hai una famiglia come fai a vivere? Da solo, senza mamma, papà, zii, cugini, fratelli…
R. - Sì però quelle lì sono parole: puoi avere una famiglia senza il bisogno di quei verbi (puoi dire “il mio papà”, “la mia famiglia”, …).
T. – R. , ok, mi arrendo, ma secondo me comunque quelle parole sono importanti.
R.L. - Io sono d’accordo con T. : non ha senso quello che ha detto R. , perché ok non sono proprio le prime parole che sono state inventate però ha ragione T. : noi non avremmo una famiglia.
C. - Io sono d’accordo con T. , ma non è che se non avessimo questi verbi non avremmo una famiglia, è che non potremmo parlare, e non solo con la nostra famiglia, ma anche con gli amici.
R. - Io voglio ribattere a C. e a R. : avremmo comunque una famiglia, ovviamente il nostro parlare non sarebbe splendido, ma non moriremmo di certo!
T. - Volevo ribattere a R. , ma ho detto che mi arrendevo quindi non posso più. A C. volevo dire che secondo me ha ragione: se non avessimo quei verbi la famiglia ce l’avremmo comunque, però comunque magari dovremmo dire a una persona di avere una famiglia, e senza quelle parole non potremmo. Le parole essere e avere sono importanti per comunicare, e anzi sono le più importanti di tutte. A R. volevo dire che secondo me lui ha capito il mio ragionamento.
D. - Volevo ribattere a C.. A volte noi bambini non seguiamo solo la realtà ma anche la fantasia, quindi io dico che non sono tanto importanti i verbi “essere” e “avere”. Le parole più importanti potrebbero essere invece “mondo, galassia, terra”... perché se non ci fosse la terra non ci sarebbe il mondo, non ci saremmo noi, non ci sarebbero gli alberi, …
C. - Secondo me sono molto importanti le parole che ha detto D. , però non per il parlare ma per il pianeta.
T. - Secondo me R. un po’ di ragione ce l’ha perché non è che se non ci sono quei verbi la famiglia non ce l’abbiamo, però comunque quei verbi sono importanti. Poi
sono d’accordo con C. : le parole che ha detto D. sono importanti per il pianeta ma non per il parlare.
R. - Volevo dire una cosa a D. : non è che gli alberi nascono da soli. È l’acqua che dà la vita, e poi gli alberi per sopravvivere mettono in atto tutto un processo… E poi credo che C. abbia ragione rispetto a quanto detto a D.
D. - A R. dico: lo so che le piante nascono dall’acqua, ma comunque senza la Terra, il mondo e la galassia non sarebbero potute nascere.
D. M. - Io do ragione a T. , a R. e a C. A D. vorrei dire che il mondo non si è creato da solo: è stato Dio a creare il mondo.
T. - E’ stato il big bang: prima era solo una nuvola a cerchio, pian piano poi si è formata una nube che poi ha creato il sole, le orbite e, anno dopo anno, i pianeti.
C.- Sì ma stiamo andando dalla grammatica alla religione...
INSEGNANTE - … e alla scienza!
Gli alunni della classe 2a della scuola primaria E. De Amicis